Un Mare di Plastica

La plastica, come la intendiamo noi oggi, è stata sviluppata negli anni Trenta e Quaranta e la produzione di massa ha avuto inizio negli anni Cinquanta. Nel 2015 la produzione mondiale di materiali plastici è stata di 269 milioni di tonnellate, con la Cina primo produttore al mondo, seguita dall'Europa. Nello stesso anno in Europa la domanda ha raggiunto i 49 milioni di tonnellate per la produzione di imballaggi. La maggioranza degli oggetti in plastica sono monouso e ciò comporta la produzione di una montagna di rifiuti. La plastica di scarto può finire nelle discariche, ma una parte consistente finisce nei corsi d'acqua e di conseguenza nei mari, o semplicemente viene intenzionalmente gettata in mare. La presenza di plastica nei nostri mari è dovuta non solo all'aumento dell'utilizzo dei materiali plastici, ma anche all'inadeguata gestione dei rifiuti. A livello globale, la plastica rappresenta il 60-80% dei rifiuti marini e come risulta da recenti indagini è di plastica il 90% dei rifiuti presenti sulle spiagge. Non esiste un dato numerico sulla quantità di plastica presente negli oceani e nei mari del globo, ma un modello teorico stima la presenza di 5,250 miliardi di rifiuti plastici dal penso di 268,940 tonnellate che galleggiano in mare, escludendo quelli presenti sui fondali e sulle spiagge.

Uno dei principali motivi della diffusione di questi rifiuti è la cattiva gestione dei rifiuti di origine antropica, che vengono deliberatamente scaricati o smaltiti in maniera irresponsabile. Le ricerche hanno evidenziato l'impatto delle macro-plastiche sugli animali marini: soffocamento, strozzamento, intrappolamento e malnutrizione, possono colpire mammiferi, rettili, uccelli e addirittura coralli. Anche le micro-plastiche hanno impatto negativo sulla vita marina. Queste particelle infatti possono assorbire e rilasciare successivamente contaminanti tossici usati durante il processo produttivo.

Il nostro Mar Mediterraneo è riconosciuto per la sua ricca biodiversità. Le zone costiere sono densamente popolate e nei mesi estivi attirano un gran numero di turisti, senza contare il traffico marittimo che rappresenta il 30% del transito mondiale.Si stima che nel Mediterraneo la massa di rifiuti plastici sia pari a circa 23 mila tonnellate e che il 50% delle particelle di micro-plastica globale si trovi proprio nel nostro mare! Questi rifiuti hanno impatti diversi sulla biodiversità marina, sui servizi eco sistemici, i beni sociali, paesaggistici ed economici.

Ultime analisi indicano che l'abbondanza di micro-plastiche nel Mediterraneo stia aumentando, e che questi rifiuti rappresentino più del 96% dei detriti galleggianti.

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C'è urgente bisogno di adottare misure in grado di affrontare il grave problema dell'inquinamento da plastica nel Mediterraneo, al fine di tutelare la salute del mare e delle economie che ne dipendono.

Come porre rimendio...

Soluzioni, strategie e contromisure

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  • Divieti e limitazioni per la produzione di articoli inutili e dannosi, come gli imballaggi monouso: posate usa e getta, bottiglie usa e getta e pellicole.
  • Utilizzare la Responsabilità Estesa del Produttore per internalizzare i costi di gestione e smaltimento rifiuti, sopratutto per il monouso. Includere obbiettivi legislativi a favore del riuso.
  • Incrementare la ricerca su prodotti e sistemi di distribuzione per facilitare il riutilizzo, la riparazione e la ricostruzione dei prodotti e fornire inoltre informazioni sulla composizione e decomposizione delle materie plastiche.
  • Incentivi economici per fa sì che le tendenze del mercato diventino parte della soluzione, ad esempio per garantire che la plastica abbia un valore adeguato e sia quindi riconosciuta come una risorsa preziosa. Si potrebbe incentivare il sistema di vendita e ricarica di prodotti alla spina.
  • Sensibilizzare l'opinione pubblica e favorire un cambio di stili di vita: aumentare la consapevolezza dei consumatori per orientare il mercato verso scelte più sostenibili.

 

  • Diritto all'informazione e normativa sulla progettazione dei materiali: i produttori devono realizzare articoli e imballaggi in modo che si adeguino agli schemi esistenti o futuri di riuso e riciclaggio.
  • Trasparenza ed etichettatura: chiarezze delle informazioni sulle sostanze chimiche presenti nei materiali plastici, anche per favorirne la rigenerazione e il riciclaggio.
  • Inoltre, le seguenti raccomandazioni sono importati per limitare l'inquinamento da plastica che si origina direttamente nei fiumi e in mare.
  • Ridurre il flusso, verso la Cina e altre regioni ad alto rischio, della plastica da riciclare, privilegiando sistemi di ricarica alla spina.
  • Misure per la gestione dei rifiuti: investire in infrastrutture e servizi per la raccolta dei rifiuti, in impianti di trattamento delle acque reflue e gestione dei rifiuti, usando l'approccio “Zero Rifiuti”.
  • Migliorare l'applicazione delle normative: è necessaria un'attuazione più efficacie della legislazione esistente sul rilascio dei rifiuti.
  • Divieti e limitazioni per la produzione di articoli inutili e dannosi, come gli imballaggi monouso: posate usa e getta, bottiglie usa e getta e pellicole.
  • Utilizzare la Responsabilità Estesa del Produttore per internalizzare i costi di gestione e smaltimento rifiuti, sopratutto per il monouso. Includere obbiettivi legislativi a favore del riuso.
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  • Incrementare la ricerca su prodotti e sistemi di distribuzione per facilitare il riutilizzo, la riparazione e la ricostruzione dei prodotti e fornire inoltre informazioni sulla composizione e decomposizione delle materie plastiche
  • Incentivi economici per fa sì che le tendenze del mercato diventino parte della soluzione, ad esempio per garantire che la plastica abbia un valore adeguato e sia quindi riconosciuta come una risorsa preziosa. Si potrebbe incentivare il sistema di vendita e ricarica di prodotti alla spina.
  • Sensibilizzare l'opinione pubblica e favorire un cambio di stili di vita: aumentare la consapevolezza dei consumatori per orientare il mercato verso scelte più sostenibili.
  • Diritto all'informazione e normativa sulla progettazione dei materiali: i produttori devono realizzare articoli e imballaggi in modo che si adeguino agli schemi esistenti o futuri di riuso e riciclaggio.
  • Trasparenza ed etichettatura: chiarezze delle informazioni sulle sostanze chimiche presenti nei materiali plastici, anche per favorirne la rigenerazione e il riciclaggio.

Uno degli aspetti cruciali per risolvere il problema dell'inquinamento da plastica è cambiare il nostro atteggiamento rispetto alla cultura dell'usa e getta.

Inoltre, le seguenti raccomandazioni sono importati per limitare l'inquinamento da plastica che si origina direttamente nei fiumi e in mare:

  1. Ridurre il flusso, verso la Cina e altre regioni ad alto rischio, della plastica da riciclare, privilegiando sistemi di ricarica alla spina.
  2. Misure per la gestione dei rifiuti: investire in infrastrutture e servizi per la raccolta dei rifiuti, in impianti di trattamento delle acque reflue e gestione dei rifiuti, usando l'approccio “Zero Rifiuti”.
  3. Migliorare l'applicazione delle normative: è necessaria un'attuazione più efficace della legislazione esistente sul rilascio dei rifiuti.

 

Fonte dati: Green Peace

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